La vegetazione della Montagna della Ganzaria

 

La vegetazione della Montagna della Ganzaria comprende sia aree boscate artificiali che aree boscate naturali.
L
e aree boscate più estese sono quelle di origine antropica mentre le formazioni arboree naturali, oltre ad essere ridotte, sono per lo più limitate ai siti di difficile accesso.
L
e aree boscate naturali a confronto con le quelle antropiche presentano un corteggio flogistico più omogeneo a causa dei rapporti di cooperazione-antagonismo che si stabiliscono col tempo tra le varie componente floristiche. Comunque, sotto il profilo ecologico, sia le formazioni arboree naturali che quelle impiantate ricadono nella fascia della vegetazione mesomediterranea (da 500 ma 1.000 m).

Aree boscate artificiali:
sono rappresentate da rimboschimenti a pino domestico (Pinus pinea), Pino dAleppo (Pinus halepensis)
ed Eucalipto (Eucaliptus camaldulensis).

In questo tipo di bosco si possono verificare le seguenti situazioni:

  • assenza quasi totale di sottobosco;

  • sottobosco costituito essenzialmente da una fitta vegetazione di cisti e comunque molto povero floristicamente.

Le erbe e gli arbusti crescono solo nelle radure, nella macchia, nelle garighe o nelle steppe che affiancano il  bosco.

 Le formazioni arboree naturali sono, invece,  costituite da lembi di vegetazione a Quercus suber e da esigui nuclei boschivi a Quercus ilex e Quercus virgiliana
Le formazioni  a sughera sono accompagnate numerosi elementi arbustivi ed erbacei.

Diffusi sono gli aspetti di degradazione della vegetazione boschiva naturale , quali:

  • la macchia

  • la gariga

  • le praterie xerotermofile.

Inoltre, sono diffuse aree utilizzate a scopo agricolo quali i seminativi nei pianori di monte della Ganzaria , i vigneti, gli uliveti e colture di fico dindia lungo i pendii e una piccola a noccioleto lungo la valle dell Eremita .

Nella macchia troviamo le seguenti piante arbustive:

  • Ginestra odorosa (Sparticum junceum)

  • Cornetta (Coronilla èmerus);

  • Legno puzzo (Anagyris fetida);

  • Pero mandolino (Pyrus amydaliformis);

  • Lentisco (Pistacia lentiscus);

  • Sommacco (Rhus coriaria);

  • Palma nana Chamaerops humilis);

  • Cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis L.)

La gariga che  è una formazione vegetale composta da bassi sufrutici sempreverdi , si è sviluppata negli spazi liberi, creati dagli incendi.

Nella gariga, in particolare, si osservano le seguente specie:

  • Il rosmarino (Rosmarinus officinalis);

  • Il Timo (Thimus capitatus)

  • Il Cisto femmina ( Cistus salvifolius L.)

  • Il Cisto comune ( Cistus creticus L.)

  • Cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis L.).

  • Ononide bacaja ( Ononis natrix L. ssp. );

  • Ramosissima (Desf.) Battandier et Trabut;

  • Camedrio femmina (Teucrium fruticans L.).

Nella macchia e nella gariga si osservano specie dei:

  • Cisto-Micromerietera

  •  Lygeo-stipetea

  • Quercetea ilicis.

Le praterie Xerotermofile sono caratterizzate da:

  • Il Tagliamani (Ampelodesmos mauritanicus (Poiret) Dur. Et Sch.)

  • Il Barboncino (Cymbopogon hirtus (L.) Janchen.)

 In particolare le formazioni ad ampelodesmeti , oltre ad essere prevalenti e più ricchi , si presentano con un elevato numero di specie appartenenti alla famiglia delle orchidiacee.

Accanto a tale vegetazione zonale troviamo quella extrazonale costituita da alcune aree umide e dalle ripulsive che si sviluppano ai lati dei corsi d’acqua.

Di notevole interesse è la vegetazione riparia di cui sono individuabile essenzialmente due aspetti:

  • Il bosco ripariale e sottobosco

  • Il canneto.

In queste aree la vegetazione costitutita da Quercus suber, Quercus ilex e Quercus pubescens accompagnati da un corredo floristico di grande valore botanico. Gli arbusti sono rappresentati da: Pistacia lentiscus, Cistus spp, Crataegus monogyna, Chamaerops humilis, Teucryum fruticans, Rosmarinus officinalis, Spartium junceum, Ruscus aculeatus.

Nelle vallate si osserva una vegetazione di tipo ripariale caratterizzata da essenze quali salici, pioppi, tamerici e da un sottobosco equiseti, cannucce di palude, rovi e Smilax aspera.

 

 

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